«Il "Conte e padrone" fa quello che io vorrei fare, con meno letteratura». La frase è di un esperto doc, non vi dico chi: magnifica nella concisione, verissima nel contenuto. Perché Mr Conte non è un “semplice” allenatore, è piuttosto una visione delle cose di questo calcio. Massacrante ed elusivo, poco incline ai sentimentalismi e alle pappe del cuore (notare caso Oshimen), e tutt’altro che conformista, il Mr è inoltre totalmente sprovvisto dell’istinto del gregge connaturato negli uomini. Ma a volte capita che perfino gli allenatori come lui vengano coinvolti nel nulla comune e travolti dal turbine insensato delle vicende calcistiche, vi spieghiamo perché.
Napoli - Parma, primo tempo complicato per gli azzurri, approccio poco cattivo dei partenopei, mentre gli uomini di Mr Pecchia (esperienza napoletana da calciatore) quindi un ex, "bravi" nel non concedere spazi e campo agli azzurri e con "perspicacia" nel ripartire con i vari Sohm, Bernabè, Man e il potente Bonny a segno su penalty - da seguire molto attentamente per la sua prorompente fisicità - che porta in vantaggio i ducali, dopo aver colpito precedentemente due legni.
Proprio qui inizia il "coinvolgimento del Mr partenopeo nel nulla comune", ivi compresi, calciatori, tifosi e giornalisti. Un "Napoli tutto" in difficoltà, insicuro, incapace di ritrovare le distanze, quasi spaccato in due, gravemente in ritardo nel pressing ultra offensivo e nella riaggressione, con questi due ultimi aspetti, assolutamente da lavorare, ci vorrà del tempo. Tifosi impazienti e arrabbiati. Giornalai, pardon, poco noti giornalisti in panico e paranoici, influenzati forse, dalla vicenda Oshimen? Commentate nel blog!
Secondo tempo, Napoli sotto di un gol, fuori Oliveira - nettamente in ritardo di condizione - dentro Spinazzola e, Azzurri chiaramente più convinti e con la cattiveria giusta, ben strigliati dall'allenatore nell'intervallo. Dopo poco l'ora di gioco, con apoteosi del Maradona, dentro "Romelu Lukaku con la numero 11", pochi secondi e subito la prima occasione per il futuro bomber azzurro, niente di fatto; dentro "Re David sette Neres", pochi secondi e anche per il brasileiro, niente da fare, ci vorrebbe una scintilla. Arriva! Signori miei, il "Signor calcio", folle e gran bugiardo... "ci travolge con il suo turbine insensato" come dicevamo, ricordate?
Strappo di Neres, quasi come quello dei suoi rapina-rolex, scusateci, Suzuki non frena, strano, impatto fatale e secondo giallo per il portiere di colore giapponese che fa harakiri, (coincidenza vuole... tutto in un capolavoro di frase più unica che rara), spettacolo, ducali in dieci uomini! Cambi terminati e giocatore di movimento in porta, in un primo momento toglie la maglia e indossa quella da portiere il migliore in campo Bernabè, ma Mr Pecchia con un folle slancio, di fatto e di petto, leva praticamente la maglia di dosso al bravo numero dieci parmense e, in porta ci capita il pur bravo Del Prato, subentrato - turbine insensato docet - dopo pochi minuti di gara per un infortunio ad un suo compagno di squadra. Pausa lunghissima, proteste e imprecazioni che si sprecano, ed ecco che si manifesta il nostro uomo preferito, il leit motiv dei nostri articoli precedenti, il "Conte santone", il quale catechizza Simeone, in campo per Mazzocchi - quest'ultimo da rivedere, pregasi trovare comunque una soluzione a destra per favore - e schiera contemporaneamente: Big Rom, Re David, Kvara e appunto il Cholito. Napoli "votato" all'attacco, adoro! Forcing finale, azzurri all'assalto, rigore! Proteste, ammonizioni, quarto uomo nella panchina del Parma, interviene il Var, l'arbitro va al monitor, stadio in trepidazione, Tremolada risentenzia, niente rigore. novantesimo. coups de théâtre. il quarto uomo segnala il recupero, la lavagnetta luminosa evidenzia il nr 11, lo stadio Maradona diventa una bolgia, pensa all'unisono a Big Rom, pochi secondi e arriva il pareggio di Romelu Lukaku, il nr 11, Bomber fiero del Napoli, abbatte il povero Del Prato con un violento missile terra area, incrociato! Uno a uno, c'è ancora tempo, stadio letteralmente impazzito, Parma schiacciato sulla difensiva, palla sulla destra a Re David Neres, uno contro uno facile per il brasileiro, difensore saltato a passi di samba, pennellata perfetta sulla testa di Zambo, che gonfia la rete e fa esplodere completamente lo stadio con tutta Napoli e provincia.
Napoli due, Parma uno. Dulcis in fundo, si ringrazia l'eccezionale Meret, quando a tempo oramai scaduto, fa egregiamente il suo dovere.
Gara articolata, la sua trama travolta dal turbine insensato delle vicende calcistiche, contraddistinta da continui coups de théâtre, riesce, pur in uno spazio diseguale, nell'impresa di offrire un resoconto memorabile nell’apoteosi del Maradona.
Nel comitatus il "Conte e padrone", nominato dal "Potentato De La", resta giudice e supremo tutore dell'ordine del suo Napoli: impone le ammende, esige le imposte degli sfortunati Ducali.
Dica Duca: Conte e padrone.
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