La netta sconfitta di Verona ci lascia pensare...
Male, per davvero, le scelte del Potentato Presidente De La (Budget, Ds, Mercato) e Mr Conte, sembra invecchiato e senza carica?
La squadra: Rhamani e Jesus imbarazzanti, Mazzocchi impresentabile, i partenopei per un tempo corrono (non potranno fare altro) comandano la partita, Kvara spreca nel recupero, va a terra, gli girerà la testa, sarà sostituito, sono la triste premessa alla tragedia; difatti il Napoli Anno "Zero", come i gol fatti e il voto al mercato, si spegnerà poco a poco o gol dopo gol, incassato, nella ripresa.
Come mai? Vedi sopra o forse sotto.
L’infinita compagine dei detrattori di Antonio Conte annovera soprattutto i cosiddetti “distinguitori”, coloro i quali, da Calcio Napoli 24 a Canale 21, non potendolo o sapendolo amare “in toto”, devono giocoforza distinguere tra il Conte “juventino” e il Conte “santone”. Come se tra i due piani fosse lontanamente legittimo siglare una distinzione.

Conte è un gigante dell’indifferenziato. Prendere o lasciare. Con buona pace di alcuni poco noti giornalisti napoletani, non ci spiegherà il pensiero attraverso il suo calcio, né il suo calcio attraverso il pensiero, ma semmai invitati a riconoscere che nella loro perpetua danza di corse, nel loro perpetuo carnevale di recuperi e transizioni, di armonie e contraddizioni, è il suo seme imprescindibile: l’equilibrio e lo sguardo maniacale, non meno che fisico e carnale, che ci restituisce il senso, il dovere, il motivo del nostro tifare Napoli.
Lode dunque a chi apprezza Conte per capire e amare di più il giuoco del calcio e non Conte stesso. Disdoro, viceversa, a chi ancora si ostina a volerlo uno dei tanti, dei troppi allenatori “a tema” che costellano il calcio Moderno.
Comments